L'"affido condiviso" significa solo che la responsabilità del figlio è (formalmente) condivisa.
Non che il luogo in cui abita è condiviso o in dubbio. Questo spetta sempre alla madre, salvo casi eclatanti legati a droga, prostituzione, carcere etc. Con tutto ciò che questo aspetto si porta dietro, ovvero il mantenimento etc., le scelte quotidiane ma anche quelle importanti.
Senza contare poi gli assegni di mantenimento anche in assenza di figli.
In ogni caso, giovedì scorso ho divorziato da mia moglie con affido esclusivo a lei (solo per evitare liti legali - tanto non serve a nulla).
Rovescio quindi a te il tuo poco gentile commento finale.
Infine, non c'entra nulla con il concetto che ho espresso, che si oppone al tentativo forzare con incentivi (a cui corrispondono inevitabilmente disincentivi) fiscali, ovvero arbitrari privilegi e discriminazioni, una propria visione dell'organizzazione sociale.
E che, per di più, prescinde dalle garanzie che il diritto di famiglia ha istituito per difendere uno dei coniugi. Quello che allora veniva considerato per definizione (purtroppo non espressa chiaramente) non autosufficiente.